9. Arsenale

Construzione navale e guerra

Il cantiere navale di Venezia, l’Arsenale, fu fondato intorno all’inizio del XII secolo e crebbe fino a diventare uno dei più grandi complessi protoindustriali del mondo pre-moderno. L’Arsenale era strettamente sorvegliato e circondato da alte mura per evitare che le spie potessero rubare i segreti industriali di Venezia, anche se ai visitatori più illustri era consentito visitare questo orgoglio della Repubblica. Nei massicci capannoni interni, gli operai producevano le corde, il sartiame, le munizioni e le diverse parti delle navi in una sorta di catena di montaggio, in modo da assemblare un’enorme imbarcazione a una velocità sorprendente. Le dimensioni e l’efficienza di questo complesso nella produzione di navi da guerra e mercantili per l’enorme flotta veneziana erano essenziali per la potenza marittima e commerciale di Venezia.

Lo storico Robert Davis paragona l’Arsenale a una “company town”, con centinaia di uomini e donne che vi andavano a lavorare ogni giorno nel XVI secolo. (La forza lavoro fu raddoppiata in questo periodo a causa della minaccia di guerra con gli Ottomani). Gli arsenalottiricevevano un salario sicuro e vari vantaggi, come l’esenzione da alcune tasse. Gli arsenalotti ricevevano anche notevoli quantità di vino (annacquato). Nel XVII secolo, una vera e propria fontana di vino fu installata nella caneva o cantina dell’Arsenale, che divenne un importante spazio di socialità per i lavoratori e un simbolo della munificenza dello Stato verso i suoi dipendenti.

Giacomo Franco, ‘Operai in uscita dall’Arsenale’. Incisione dal suo Habiti D’Huomeni Et Donne Venetiane Con La Processione Della Serma. Signoria Et Altri Particolari Cioè Trionfi Feste Et Cerimonie Publiche Della Nobilissima Città Di Venetia, Venice, 1610

La porta principale dell’Arsenale fu costruita intorno al 1460 sul modello dell’arco di trionfo della città istriana di Pola, allora parte dello Stato marittimo veneziano. Le due vittorie alate che fiancheggiano la porta e l’iscrizione commemorativa furono aggiunte dopo la vittoria veneziana sugli Ottomani, nell’ambito della Lega Santa degli Stati cristiani, nella battaglia di Lepanto del 1571. Tuttavia, il senso di trionfo fu di breve durata, poiché nello stesso anno Venezia perse l’isola di Cipro, che dominava dal 1489, a favore degli Ottomani. La perdita fu un duro colpo per il dominio veneziano nel Mediterraneo, che da quel momento in poi sarebbe costantemente diminuito. Inoltre, provocò un altro flusso di profughi verso Venezia, e i ciprioti divennero una componente maggiore della comunità greca di Venezia. Altri migranti arrivarono mezzo secolo dopo, quando Venezia perse Creta a favore degli Ottomani. I veneziani riconquistarono la Morea o Peloponneso alla fine del XVII secolo e accanto alla porta dell’Arsenale furono aggiunti i due leoni, presi dalla Grecia come bottino di guerra.

Anche se i migranti greci arrivati a Venezia durante il Rinascimento si amalgamarono nel tempo alla comunità veneziana, hanno lasciato un’impronta importante e duratura sulla cultura e sul tessuto architettonico della città.

Rosa Salzberg (tradotto da Umberto Cecchinato)

Bibliografia

Robert C. Davis. Shipbuilders of the Venetian Arsenal. Workers and Workplace in the Preindustrial City. Baltimore & London: Johns Hopkins University Press, 1991.

Robert C. Davis. “Venetian Shipbuilders and the Fountain of Wine”, Past & Present, 156 (1997): 55-87.

Ralph Lieberman. “Real Architecture, Imaginary History: The Arsenale Gate as Venetian Mythology”, Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, 54 (1991): 117–26.